I dati dimostrano che la promozione del turismo dovrebbe tenere conto anche dei metodi alternativi, o meno tradizionali, di viaggiare.

Dopo aver analizzato il posizionamento social dei portali regionali del turismo, SocialMeter Analysis è tornato a occuparsi di viaggi e vacanze, ma questa volta prendendo in esame un settore che ormai solo in linea teorica può considerarsi di nicchia. Il giorno 17 settembre è stato infatti attivato un osservatorio con l’obiettivo di monitorare il parlato Twitter relativo a quelle che sono generalmente definite le nuove frontiere del turismo, vale a dire il turismo sostenibile, l’ecoturismo, l’enoturismo, il cicloturismo e il couchsurfing (un modo alternativo di viaggiare che si basa sull’ospitalità e che viene gestito attraverso un servizio dall’impronta social). Il popolo della rete sembra ormai aver fatto propri questi concetti, e aver quindi abbracciato modi poco convenzionali di viaggiare e muoversi, ma a questo punto viene spontaneo chiedersi se lo stesso possa dirsi anche dei promotori del turismo, che sembrano invece ancora molto legati a un modo di fare turismo (e conseguentemente al modo di comunicarlo e sponsorizzarlo) molto più tradizionale.

Gli hashtag monitorati dall’osservatorio di SocialMeter Analysis sono stati #couchsurfing, #enoturismo, #ecoturismo, #cicloturismo e #turismosostenibile. Ma passiamo ai dati: in un mese di monitoraggio, quindi fino al 17 ottobre, le parole chiave hanno raccolto un totale di oltre 8.100 tweet e oltre 3.400 immagini, condivisi da quasi 3.500 utenti. Essendo enoturismo un termine la cui traduzione nello spagnolo rimane invariata, va precisato che il relativo hashtag #enoturismo ha raccolto molti tweet, oltre che in italiano, anche in lingua spagnola.

Couchsurfing è invece un concetto internazionale, ed è quindi interessante il dato che vede vincere #enoturismo come hashtag più ricorrente con un abbondante 38% della torta, rispetto al 20,4% conquistato dal #couchsurfing. Seguono, nell’ordine, ecoturismo, cicloturismo e turismo sostenibile. A determinare il successo dell’enoturismo, quindi del turismo che rincorre mete interessanti per la produzione vinicola, ha sicuramente contribuito anche il periodo di monitoraggio, che ha coinciso con quello della vendemmia ed è andato quindi a incontrare i numerosi eventi di cantine aperte supportati e sponsorizzati da enti e associazioni di vario tipo e di diversa collocazione territoriale. Ed è probabilmente da leggere in quest’ottica anche il successo della Toscana, nota area di produzione di vini rinomati in tutto il mondo, tra le regioni più menzionate nei post sull’argomento. La città più ricorrente nei tweet è invece stata Venezia, seguita, con molto distacco, dal pari merito di Milano e Napoli.

Le città hanno sorprendentemente spopolato anche come ambienti più twittati, e l’osservatorio finisce con il contraddire coloro che, dati gli hashtag oggetto di monitoraggio, si aspetterebbero di veder vincere aree ben più green. Le città si sono infatti guadagnate il 26,3% della torta, seguite dai musei (22,3%), dalla natura, dal mare (entrambi 18,2%), dai parchi (10,1%) e dalle montagne (4%).

Gli influencer del settore, ovvero gli account più menzionati su Twitter, sono risultati essere @comengebodega, @turismomibact e @ulissefiab, mentre i più attivi sull’argomento @couchru, @awinehotels e @ecowildlife. Per le ragioni sopra menzionate, un grande quantitativo di post (e di hashtag correlati), risulta essere in lingua spagnola, mentre l’inglese e l’italiano seguono con un quasi pari merito.

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